Nell’immaginario collettivo il giorno in cui viene celebrato il matrimonio è il giorno più romantico ed importante della vita, ma la sua storia non è poi così idilliaca e tenera!
Già l’etimologia della parola matrimonio ci fa capire la solfa o la sola che potrebbe essere, a voi la scelta.
Secondo l’Accademia della Crusca: “La parola italiana matrimonio continua la voce latina matrimonium, formata dal genitivo singolare di mater (ovvero matris) unito al suffisso –monium, collegato, in maniera trasparente, al sostantivo munus ‘dovere, compito’.
In parole povere “dovere/compito della donna sposata/ della madre”, ovvero, già nella parola matrimonio, veniva sottolineato il “dovere” della donna in tutto, anche e soprattutto, nel generare una discendenza.
Le prime testimonianze le riscontriamo nel codice di Hammurabi, una raccolta di leggi scritte durante il suo regno, dal 1792 al 1750 a. C. in Mesopotamia.
Il codice afferma che il matrimonio è valido se esiste un contratto scritto in cui il marito compra la moglie, ovviamente!
E comunque non riscontriamo tracce e/o testimonianze de La BUSTA!
Anche nell’antica Roma il romanticismo restava, spesso, fuori dal matrimonio, dal letto e dalla vita coniugale. Frequentemente era combinato dalle famiglie e serviva per la procreazione e la continuazione della stirpe, essendo la società dell’antica Roma basata sulla famiglia. In Italia ci siamo evoluti, vero?!
Nel matrimonio romano, la fanciulla, raramente libera di scegliere il suo sposo, era una vera e propria merce di scambio, attraverso la quale due famiglie si legavano per sempre.
L’abito della sposa era bianco, stretto in vita da una cintura e lungo fino ai piedi.
Ed anche qui non rintracciamo alcuna testimonianza riguardo La BUSTA!
Anche il Medioevo ci deluderà in fatto di romanticismo!
Infatti, il matrimonio durante questo periodo è definito sulla scia del diritto romano, ovvero, è un contratto tra un uomo ed una donna ed è unione di beni, riconosciuta dalla società e funzionale per una discendenza legittima.
E allora che fine ha fatto l’amor cortese che tanto ci ha fatto penare durante le interrogazioni di letteratura italiana? Probabilmente, nacque proprio perché tante volte l’amore era negato e il suo soffocamento ha dato vita ad opere letterarie immense e che ancora oggi fanno sospirare noi cor gentili!
Gli abiti degli sposi erano tipicamente di colore rosso e la lunghezza dello strascico del vestito testimoniava la ricchezza del suo prestigio sociale.
Niente La BUSTA!
Per certi aspetti il Medioevo non è ancora finito perché il matrimonio, inteso come libera e consapevole scelta per entrambi i partner e per tutti gli esseri umani, è ancora un’utopia e sono ancora utopici i diritti che non vengono riconosciuti alle coppie conviventi. Anche non convolare a nozze ed avere gli stessi diritti è un diritto ancora non riconosciuto e per cui bisogna lottare.
Non è finita però la voglia che molte persone hanno di cambiare questa realtà antidemocratica.
Nel Rinascimento, il matrimonio restava un contratto ed era instaurato per ragioni economiche e/o per accrescere il prestigio di una o più famiglie. Inoltre, per i ceti alti era anche una grande occasione per ostentare ricchezza.
Anche in questa epoca l’abito della sposa era di colore rosso.
Niente La BUSTA!
Il ‘600 è caratterizzato da profondi cambiamenti, dovuti a crisi sociali, politiche e scismi religiosi, ma è anche ricordato come l’epoca del Barocco. Questa corrente artistica, letteraria e culturale investe anche la moda dell’epoca caratterizzata dall’eccesso. L’abito era scelto, ovviamente per chi poteva permetterselo, anche con l’intento di stupire: merletti, pizzi, ricami, gioielli, broccati e damascati erano la norma ed i colori oro e argento predominavano.
Ancora niente con La BUSTA!
Durante l’Illuminismo l’eccesso ed il lusso diminuiscono, infatti, anche le cerimonie tra i nobili vengono celebrate in casa nel salone principale del palazzo.
Nasce lo stile impero e gli abiti sono color pastello e arricchiti da motivi floreali.
No La BUSTA!
Con l’avvento del Romanticismo hanno inizio le tradizioni che ancora oggi in Italia sono la norma, ovvero: torta nuziale, bouquet e abito bianco, anche se non si disdegnano alcuni colori pastello come il rosa, il giallo ed il blu.
Anche in questa epoca, così come nei 2 secoli precedenti, il matrimonio è spesso combinato dalle famiglie appartenenti soprattutto ai ceti alti.
Sii paziente stiamo arrivando con La BUSTA!
Infine, nel ‘900 le cerimonie, sia civili che religiose, diventano più sobrie, la scelta di sposarsi è individuale e libera, nella maggior parte dei casi.
Nei primi decenni del secolo l’abito si accorcia notevolmente, per poi ritornare pomposo negli anni ‘80, è rigorosamente bianco per le cerimonie religiose, oppure, dalle tinte pastello per altri tipi di cerimonie.
E finalmente, arriviamo noi in supporto alla fatidica domanda “Quanto metto” con La BUSTA!
Questa è un po’ la breve storia del matrimonio, qualcosa è migliorata, tanto si può ancora fare.
Noi vi auguriamo che il giorno del vostro matrimonio sia semplicemente una vostra scelta: felice, personale e libera.
Scritto da Emanuela Zagà
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