“C’era una volta una ragazza, che aveva bisogno di essere salvata e proprio quando i suoi sogni stavano andando in frantumi arrivò un bellissimo principe che la salvò, la sposò e vissero felici e contenti”.
Da bambini ci hanno raccontato favole piene di stereotipi che ritraevano spesso una bella e povera ragazza che veniva salvata attraverso il matrimonio, da un principe azzurro. Fortunatamente, però, le storie stanno cambiando ed anche i loro protagonisti. Si, perché il matrimonio deve essere un diritto di tutti coloro che vogliono condividere l’amore che provano per il propriæ compagnæ e vogliono festeggiare con i propri cari il giorno delle promesse e, non solo, il diritto delle povere e belle ragazze che devono essere salvate e dei bei principi bianchi di sangue blu che le salvano. Oggi, il matrimonio non è un diritto di tutti e non lo era neanche in passato, gran bel passo in avanti, vero! Però, almeno ora, è una scelta nella maggior parte dei casi, questo è un passo, ma non ancora una vittoria. Citando un articolo del 2020 de Il Fatto Quotidiano,
“Di tutte le pratiche dannose denunciate da UNFPA, la più diffusa è il matrimonio precoce e forzato, che ogni anno mette a rischio i diritti e il futuro di 12 milioni di bambine e ragazze. I dati riportati dall’UNFPA segnalano che, nonostante i matrimoni di minori siano vietati quasi ovunque, se ne verificano 33.000 ogni giorno, in ogni parte del mondo. Si calcola che oggi vi siano 650 milioni di donne e ragazze che si sono sposate da bambine ed entro il 2030 se ne aggiungeranno altri 150 milioni. Sono stati fatti progressi nel rallentare la diffusione di questa pratica, ma per via della crescita della popolazione il numero assoluto delle ragazze che la subiscono è in aumento”.
Scritto da Emanuela Zagà
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